Giorni speciali: 20 Maggio – Nasce il mondo di oggi.

L’Italia è una Repubblica Democratica fondata sul lavoro.

Così inizia la nostra Costituzione all’art. 1.

Nella realtà lavorativa quello che oggi crediamo essere normale, in passato non lo era.

Nel mondo di prima la realtà era completamente diversa.

Probabilmente erano diversi i valori, tanto che un altro essere umano, il proletario, era considerato come strumento più che come persona.

In quel mondo potevi essere licenziato a causa del tuo orientamento politico, religioso, insomma per le tue idee.

Molto frequenti erano anche le ispezione fisiche invasive sui dipendenti, in ogni momento della giornata e senza alcun rispetto personale.

Durante l’orario di lavoro si era sempre sotto stretto controllo, spesso venivano assunti dei guardiani della produzione, o per meglio dire dei carcerieri.

Il “padrone”, se non bastasse, aveva il pieno diritto di sapere del tuo stato di salute per decidere la tua idoneità lavorativa.

Infine, il lavoratore non era destinato a progredire, ma doveva rimanere nel proprio stato sociale. Infatti non era pensabile che un operaio , anche se minorenne, si potesse assentare da lavoro per andare a studiare.

Permessi? Ferie? Erano sogni.

Poi qualcosa cambiò grazie alla battaglia costante di un uomo, l’On. Giacomo Brodolini (Ministro del Lavoro), che brandendo l’art. 1 della Costituzione abbatté le vecchie consuetudini.

Fino alla fine l’On. Brodolini combatté per garantire un livello di umanità degno a chi veniva considerato solo un bene aziendale, e quando capì di non avere più le forze per lottare, sarebbe spirato da lì a poco, ebbe l’umiltà di passare il testimone ad una Commissione che per rispetto e nel suo ricordo adottò il suo nome e completò l’opera.

Era il 20 maggio del 1970 quando venne approvato lo Statuto dei diritti dei lavoratori. Si… Non una semplice legge, ma uno Statuto! Finalmente la guerra era vinta.

Il mondo doveva cambiare e quel giorno cambiò. Divenne il mondo di oggi.

È grazie a questa Legge che oggi godiamo di libertà e diritti che spesso diamo per scontati.

Oggi ogni lavoratore gode del pieno diritto di espressione(Art. 1): “I lavoratori, senza distinzione di opinioni politiche, sindacali e di fede religiosa, hanno diritto, nei luoghi dove prestano la loro opera, di manifestare liberamente il proprio pensiero, nel rispetto dei principi della Costituzione e delle norme della presente legge”.

Inoltre, il lavorato non può essere soggetto ad un controllo integrale nella produzione(art.2): “È fatto divieto al datore di lavoro di adibire alla vigilanza sull’attività lavorativa le guardie […], le quali non possono accedere nei locali dove si svolge tale attività”.

La valutazione fisica è demandata ad organismi terzi ed imparzialie non al datore di lavoro (art. 5): “Sono vietati accertamenti da parte del datore di lavoro sulla idoneità e sulla infermità per malattia o infortunio del lavoratore dipendente”.

Le ispezioni personali sono consentite solo in condizioni tassative(art.6): “Le visite personali di controllo sul lavoratore sono vietate fuorché nei casi in cui siano indispensabili ai fini della tutela del patrimonio aziendale […] a condizione che siano eseguite all’uscita dei luoghi di lavoro, che siano salvaguardate la dignità e la riservatezza del lavoratore”.

Infine sono garantiti i permessi di lavoro per motivi di studio(art. 10): “I lavoratori studenti, compresi quelli universitari, che devono sostenere prove di esame, hanno diritto a fruire di permessi giornalieri retribuiti”.

Spesso  ciò che abbiamo oggi ci è stato donato con il sacrificio di qualcuno ieri.

Con la seguente motivazione il Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat conferì alla memoria dell’On. Brodolini la Medaglia d’Oro al Valor Civile:

“Esempio altissimo di tenace impegno politico, dedicava, con instancabile ed appassionata opera, ogni sua energia al conseguimento di una più alta giustizia sociale, dando prima come sindacalista, successivamente come parlamentare e, infine, come ministro per il lavoro e la previdenza sociale, notevolissimo apporto alla soluzione di gravi e complessi problemi interessanti il mondo del lavoro. Colpito da inesorabile male e pur conscio della imminenza della sua fine, offriva prove di somma virtù civica, continuando a svolgere, sino all’ultimo, con ferma determinazione e con immutato fervore, le funzioni del suo incarico ministeriale, in una suprema riaffermazione degli ideali che avevano costantemente ispirato la sua azione”.

Giorni speciali…oggi come allora chissà se il 20 maggio 2020 ci donerà un mondo nuovo frutto del lavoro di un uomo alla ricerca della giustizia sociale.

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