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Sarebbero circa 325.000 le carte di debito coinvolte in Italia nello scandalo della Wirecard, le quali hanno subito il blocco delle operazioni a causa della bufera giudiziaria che ha colpito la società di Fintech che ha stretto rapporti commerciali in questi anni con Sisalpay e Soldo.
Sono stati anche gli italiani a subire il crack della società tedesca, la quale ha boccato per assenza di denaro liquido i fondi degli utenti per circa 20 milioni di euro a seguito dell’inibizione imposta dalla Autorità Finanziaria Inglese (FCA) per presunti falsi in bilancio.
Ad oggi sono note le convenzioni tra Wirecard con Sisalpay e Soldo. Tuttavia, non si conoscono eventuali altri accordi commerciali con altre società, che potrebbero rendere più grave il fenomeno.
In pratica non è facile stabilire la reale portata economica del blocco della società Wirecard sui consumatori italiani.
Gli effetti della bufera giudiziaria della Wirecard ha portato al fermo improvviso ed ingiustificato dei servizi delle carte di debito Sisalpay e Soldo, le quali avevano affidato il servizio proprio alla società tedesca.
Sia Sisalpay che Soldo sembrano essersi attivate per risolvere il problema.
Infatti i possessori della SisalPay dovrebbero aver avuto in questi giorni una comunicazione nella quale si rappresentava che il saldo sarebbe stato direttamente riaccreditato su una nuova carta emessa in collaborazione con la Banca 5, così da permettere agli utenti di effettuare i pagamenti in tutta tranquillità.
Anche Soldo (Fintech con sede a Londra) ha dichiarato di accelerare le operazioni di migrazione degli account presso altre piattaforme di servizi finanziari, anche se non sembra aver comunicato i dati ufficiali delle carte italiane circolanti, così da non consentire una completa valutazione del fenomeno economico.
Infine, a dimostrazione della gravità del fatto della bancarotta di quasi 2 miliardi di Euro, è la notizia diramata poche ore fa dell’arresto del manager di Wirecard, Oliver Bellenhaus da parte della procura di Monaco.
Questa è una ulteriore prova della gravità dei fatti dopo l’arresto avvenuto alcuni giorni fa del fondatore (Markus Braun) della Wiredcard.

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